All’inizio dei tempi, uomini e demoni vivevano sulla stessa terra, in pace. Con il trascorrere dei secoli, però, i demoni presero il sopravvento sui più deboli umani e li misero in catene, rendendoli schiavi. Gli dei, osservando dall'alto i soprusi che i loro amati umani erano costretti a subire, decisero di inviare sulla terra un esercito di angeli guerrieri. Guidati da Hagron, gli angeli scesero in guerra contro i demoni e gli uomini, spezzate le catene che li imprigionavano, presero le armi a loro volta, al fianco dei loro salvatori.
Tuttavia, proprio quando la situazione sembrava volgere in favore degli Alleati, il campione della progenie angelica, Hagron, condottiero scelto dagli dei, volse le spalle agli angeli e mise la propria spada al servizio dell'esercito nemico.
Devastati da questo tradimento, il dio del Ghiaccio e il dio del Fuoco unirono le forze per forgiare un'arma potentissima: una spada fatata, in grado di guidare la mano di un uomo e di uccidere senza pietà qualsiasi demone egli si fosse trovato ad affrontare. Grazie al potere della Spada, gli uomini riuscirono a mettere in fuga l'esercito dei demoni e a riconquistare la libertà. I nemici sconfitti vennero esiliati nelle profondità infernali, chiuse da un Sigillo che li avrebbe tenuti avvinti per l'eternità e che solo la Spada poteva rompere.
Durante l'ultima, decisiva battaglia, tuttavia, il traditore Hagron era riuscito a fuggire in compagnia della sua amata Tiren e alcuni alleati umani, che svanirono nel nulla. Dei traditori si persero le tracce e il tempo cancellò perfino il loro ricordo. La Spada del Ghiaccio e del Fuoco, invece, venne nascosta in un luogo sicuro, e ormai nessuno sa più dove si trovi. Di questi antichissimi avvenimenti ormai si è persa la memoria, e la Spada è stata dimenticata, coperta da un velo di leggenda... Fino a oggi.
Alla corte di re Andisagrus, la veggente Alwer sogna che un demone, fuggito in qualche modo dagli inferi, vuole mettersi alla ricerca della Spada del Ghiaccio e del Fuoco per infrangere finalmente il Sigillo che tiene prigioniero il suo popolo. Allarmato, il saggio re decide di affidare ai suoi migliori uomini la ricerca della Spada, per impedire al demone di impadronirsene. Tuttavia, Alwer lo avverte che, secondo gli Oracoli, formare grandi eserciti e armarli fino ai denti è del tutto inutile, perché si può sperare di trovare la Spada soltanto inviando alla sua ricerca tre uomini, che posseggano tre qualità fondamentali: il Coraggio, la Saggezza e la Follia. Il re, quindi, ordina allo stregone Hasius, il Saggio, di mettersi in viaggio accompagnato da Midar, il Coraggioso, il migliore guerriero del regno. Il re consegna loro un'antichissima mappa, ormai rovinata dal tempo, che era stata custodita dalla sua famiglia sin dai tempi della Grande Rivolta. Avrebbe dovuto contenere le indicazioni per raggiungere il luogo in cui si nasconde la Spada. Purtroppo, è rovinata e incompleta.
I due battono il regno palmo a palmo, ma il trittico fondamentale ancora non è completo: la Follia non si è ancora unita ai due uomini. Nel loro peregrinare, tuttavia, Hasius e Midar giungono nel piccolo villaggio di Aghrem, dove uno strano giovane che dice di parlare con le fate li implora di prenderlo con loro. Seppur indecisi, Hasius e Midar vedono nel giovane Syndag l'incoscienza e l'avventatezza, perciò gli permettono di unirsi a loro. Syndag lascia al villaggio la fidanzata Norje e parte all'avventura. I tre si rimettono in marcia, e un bel giorno, durante una sosta al fiume, Hasius scorge sulla spalla di Syndag una strana voglia, che il mago scopre essere la parte mancante della mappa consegnatagli da re Andisagrus. L'ubicazione della Spada è stata rivelata, e ormai non vi è più alcun dubbio: Syndag rappresenta la Follia, e il trittico è adesso completo. La Spada è più vicina.
Nel frattempo Fergor, il demone fuggito dalla sua atavica prigione, trova un insperato alleato nel cortigiano Henril. Questi rivela di essere un angelo scampato all'antica battaglia e sfuggito alle persecuzioni. Egli conosce l'ubicazione della Spada del Ghiaccio e del Fuoco, perché ha passato l'infanzia sotto forma di umano nella corte dell'anziano re Olwys, la cui famiglia custodisce da secoli il segreto del suo nascondiglio. L'antico tradimento si ripete.
Henril guida Fergor al castello del vecchio re e, minacciando di ucciderne la figlia Fylgia, si fa rivelare dove si trova la Spada. Privi di ogni scrupolo, Henril e Fergor uccidono re e principessa, dopodiché con l'oro del castello comprano l'esercito di Olwys, che passa dalla loro parte. I due malvagi si mettono in viaggio, ansiosi di impadronirsi della spada.
Guidati dall'immagine della mappa sulla schiena di Syndag, i nostri eroi attraversano la foresta di Gronaem e penetrano nelle caverne scavate sotto le omonime montagne, dove è custodita la Spada. Il loro viaggio li porta ad attraversare il territorio degli inospitali nani, ma è nella parte più profonda e antica delle caverne che la compagnia troverà le maggiori difficoltà: i tre eroi vengono attaccati dagli spiriti degli antichi abitanti delle caverne, che tentano di impedire con tutte le proprie forze che qualcuno raggiunga la Spada. È solo grazie all'aiuto di Veryan, la fata che segue e consiglia Syndag sin dall'infanzia, che finalmente i nostri eroi riescono a raggiungere il luogo in cui si trova l'arma.
Curiosamente, però, soltanto il giovane Syndag riesce ad avvicinarsi alla Spada. Il ragazzo, spinto dalla sua indole avventata, si precipita verso l'arma e la afferra. Proprio in quel momento, nelle caverne di Gronaem arrivano anche Fergor, Henril e il loro esercito, che hanno facilmente la meglio su Hasius e Midar. Solo Syndag sembra incredibilmente riuscire a resistere: grazie al potere della Spada, creata appositamente per uccidere i demoni, il ragazzo vince lo scontro con Fergor.
In realtà è Henril il pericolo più grande: la Spada del Ghiaccio e del Fuoco adesso è inutile, perché Henril è un angelo, non un demone. Syndag deve cavarsela da solo. Esausto e coperto di ferite, il ragazzo è sul punto di cedere. All'improvviso, però, una goccia di sangue schizza sul volto di Henril, che lancia un grido terribile. L'angelo guarda inorridito Syndag e si rende conto che quel ragazzo, colui che ha potuto impugnare la Spada del Ghiaccio e del Fuoco, colui che resiste alla forza degli Angeli, altri non è che uno dei discendenti della stirpe di Hagron, il Traditore. Gli dei avevano dannato per sempre il nome dell'antico condottiero degli angeli e di tutta la sua stirpe, perciò il sangue di uno dei discendenti di Hagron è come veleno per l'angelo Henril. Grazie a questa inaspettata svolta, Syndag ha la meglio sul'angelo e riesce a ucciderlo. Perduti entrambi i loro capi, gli uomini dell'esercito nemico scappano a gambe levate e Hasius e Midar sono liberi. I tre si rimettono subito in marcia per riconsegnare la Spada ad Andisagrus, il quale saprà trovare un altro nascondiglio sicuro, da custodire per i secoli a venire...